È bufera in Emilia Romagna per i casi di speculazione edilizia che hanno coinvolto esponenti politici e imprenditori. Al centro dell'attenzione il caso De Pascale-Meloni, che ha visto coinvolti il sindaco di Conselice Massimo De Pascale e il deputato di Fratelli d'Italia Galeazzo Bignami, accusati di aver favorito la costruzione di un complesso residenziale in cambio di tangenti.

Il Partito Democratico ha chiesto la revisione del piano casa regionale, approvato nel 2021, sostenendo che ha favorito la speculazione edilizia e l'abusivismo.

Le accuse al sindaco De Pascale e l'intervento del PD

De Pascale è accusato di aver agevolato la costruzione di un complesso residenziale a Conselice, in provincia di Ravenna, in cambio di tangenti. L'inchiesta, coordinata dalla Procura di Bologna, ha portato all'arresto di 12 persone, tra cui De Pascale e l'imprenditore Pierluigi Celli, considerato il deus ex machina dell'operazione.

Il PD ha chiesto di rivedere il piano casa regionale, approvato nel 2021, sostenendo che ha favorito la speculazione edilizia e l'abusivismo. Il piano, voluto dal centrodestra, ha introdotto una serie di deroghe alle norme urbanistiche, consentendo la costruzione di nuovi edifici in aree precedentemente non edificabili.

La risposta della Regione e le richieste di opposizione

La Regione Emilia Romagna ha respinto le accuse del PD, sostenendo che il piano casa è stato approvato per semplificare le procedure edilizie e favorire la crescita economica. Tuttavia, le opposizioni continuano a chiedere una revisione del piano, sottolineando i rischi di ulteriori casi di speculazione edilizia.

L'inchiesta sul caso De Pascale-Meloni è ancora in corso, e si attendono ulteriori sviluppi nelle prossime settimane. Il caso ha acceso un faro sulla speculazione edilizia in Emilia Romagna, e ha rilanciato il dibattito sulla necessità di rivedere il piano casa regionale.